La mia memoria spesso mi riporta alla mia infanzia quando esploravo i guardaroba di mio padre, alla ricerca di oggetti che potessero proiettare la mia immaginazione in un mondo adulto e fantastico. Poiché mio padre era un amante della natura, amante dei cani e cacciatore, mi imbattevo spesso in capi di abbigliamento curiosi; impermeabili, soprabiti e giacche disegnati appositamente per la campagna.
Girovagando in cerca di curiosità, un armadio in particolare era la mia meta fissa; quello delle cravatte. Che cosa strana, la cravatta! Che strano ornamento maschile senza, a prima vista, un uso spiegabile. Tutte appese, ognuna in attesa del proprio turno per essere indossata come motivo ed espressione di personalità.
Mi sono piaciuti molto sia quelli in seta stampata che quelli jacquard raffiguranti soggetti animali, dai cani ai giochi. All'epoca ero meno attratto da tutti i motivi geometrici che non capivo bene ma che mi incuriosivano molto.
Fu da quelle ispezioni al guardaroba che iniziò la mia passione! Da bambino speravo in un futuro lavoro che mi permettesse di indossare la cravatta tutti i giorni. Ma il destino o il caso, che dir si voglia, ha fatto sì che la mia carriera, iniziata nell'ambito delle armi, approdasse alla vendita di abbigliamento, uno strano destino.
Le prime cravatte che proponevamo ai clienti erano quelle di gusto inglese che presentavano soggetti animali di ogni genere, dai pesci agli ungulati agli uccelli ecc. Erano di gusto inglese perché introvabili, o meglio, era impegnativo trovare questi soggetti nelle collezioni delle seterie italiane.
Affascinanti anche le cravatte regimental intramontabili nella storia della moda. Vendono ancora bene ad anni alterni.